ThinkNews – I 414 emendamenti che rischiano di far naufragare la legge sul femminicidio

di Gaja Barillari

414 emendamenti. Un numero a dir poco esorbitante quello delle proposte di modifica al decreto legge sul femminicidio. Il dl approvato l’8 agosto dal Consiglio dei ministri, è invocato da tutti, trasversalmente e senza appartenenza partitica. L’Italia ne ha bisogno, le donne italiane ne hanno bisogno. Ma i 414 emendamenti presentati mettono a serio rischio la conversione in legge del decreto.
La dead line è il 15 ottobre, entro quella data deve avvenire la conversione, ma la camera dei deputati ieri ha chiesto di posticipare al 2 ottobre l’approdo del testo in aula che era in calendario per oggi. Richiesta accolta, perchè anche convocando una seduta fiume con tanto di notturna 414 emendamenti da discutere sono davvero troppi.
Il problema che si pone però posticipando il tutto di una settimana è che poi il Senato avrebbe davvero pochi giorni per esaminare il testo. Tra l’altro nel dl sul femmincidio sono state inserite norme che poco hanno a che fare con la violenza di genere come ad esempio il commissariamento delle Province o il potenziamento dei Vigili del Fuoco.
Sarebbe a dir poco spiacevole, per non usare un termine più forte, che proprio per temi esterni al femminicidio si corresse il rischio di far sfumare una legge che oggi, più che mai, è necessaria. Non credo sia necessario ricordare a nessuno quante sono le donne uccise negli ultimi mesi, si potrebbe scrivere un articolo al giorno sul tema ed ogni volta il racconto risulterebbe raccapricciante.
Parole, dichiarazioni, azioni, flash mob, manifestazioni, una mobilitazione crescente che coinvolge tutti: persone comuni, intellettuali, giornalisti, politici, vittime e familiari. E allora perchè rischiare di far saltare tutto?
Il decreto legge deve diventare legge
, senza se e senza ma. Non si può più aspettare, l’Italia non può più aspettare, le donne rischiano di avere sempre meno tempo.

[Fonte: www.thinknews.it]