La Stampa.it – Slitta il voto sul dl contro femminicidio

La commissione chiede più tempo per esaminare i 400 emendamenti
Lega all’attacco: norma vergognosa, un regalo a immigrazione clandestina

Slitta a mercoledì due ottobre il dl sul femminicidio, che doveva approdare domani nell’Aula della Camera. La conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha infatti accolto la richiesta dell’Ufficio di presidenza delle Commissioni Affari costituzionali e Giustizia che hanno chiesto più tempo per esaminare gli oltre 400 emendamenti presentati. Il dl, che deve essere esaminato anche dal Senato, scade il 15 ottobre.

Lega all’attacco
Intanto la Lega ha duramente criticato la norma: “Il governo Letta e la sua maggioranza sono pronti a varare nel decreto sul femminicidio un’altra norma a beneficio esclusivo degli immigrati che rappresenta una vera e propria vergognosa sanatoria”, affermano in una nota i deputati del Carroccio Nicola Molteni, Matteo Bragantini e Cristian Invernizzi. “Grazie all’articolo 4 del decreto, infatti, sarà concesso alla vittime straniere che abbiano subito violenza in ambito domestico un permesso di soggiorno per scopi umanitari con durata illimitata. E’ ormai chiarissimo – hanno aggiunto – che questo esecutivo si occupa esclusivamente di immigrati e stranieri, garantendo loro diritti e nuove opportunità, infischiandosene totalmente delle nostre famiglie e imprese in difficoltà. Noi abbiamo presentato un emendamento – hanno concluso – e ci batteremo in Commissione, ancora una volta soli contro tutti, affinché sia impedito l’ennesimo regalo all’immigrazione clandestina”.

Le critiche di Sel
Critica anche la posizione di Sel. “La richiesta di maggior tempo per l’esame del decreto sulla violenza contro le donne deve servire per approfondire maggiormente gli aspetti criticati nel corso delle audizioni dalle associazioni di donne, di magistrati, dal sindacato e dai centri antiviolenza», afferma Titti Di Salvo, vicepresidente del gruppo Sinistra Ecologia Libertà della Camera. “Su questo decreto – sottolinea – Sel è molto critica a partire dal fatto che si utilizza ancora la decretazione d’urgenza su una materia delicata come questa, che nel decreto incredibilmente viene messa insieme a tante cose tipo i furti di rame e violenza negli stadi. La violenza contro le donne – prosegue Di Salvo – non è una questione emergenziale e meno che mai un problema di ordine pubblico, ma un problema strutturale del rapporto tra i sessi e della relazione uomo-donna. Le misure per combatterla, quindi, devono partire da questi elementi».

[Fonte: www.lastampa.it]