La Stampa.it – Gps nella biancheria della moglie: “Così non mi tradisci”

Insegnante novarese vittima della gelosia del marito, scatta la denuncia ai volontari anti-femminicidio
Novara

Lui, un facoltoso imprenditore di origine siciliana, gelosissimo della compagna. Lei, una novarese più giovane di vent’anni, insegnante di sostegno nelle scuole. Una coppia sposata da dieci anni, senza figli. Tutto all’inizio era andato bene. Poi, nel tempo, la gelosia di lui ha preso il sopravvento: la moglie ha dovuto lasciare il lavoro perché «c’erano troppi colleghi maschi», ma soprattutto ha subito una lunga serie di soprusi, umiliazioni e aggressioni.
Anche con strumenti tecnologici, «una moderna cintura di castità» come l’ha definita lei nella denuncia, un dispositivo Gps di ultima generazione, posizionato nei capi di abbigliamento intimo, grazie al quale l’uomo poteva rintracciarla in ogni momento e in ogni luogo, monitorando i suoi spostamenti.
Un sofferto grido di aiuto quello lanciato da Carla C., 30 anni che, in un periodo in cui la cronaca nazionale propone quasi giornalmente storie di donne vittime di violenza, ha raccontato la sua storia ai volontari dell’Avf, l’associazione vittime di femminicidio.
Lui l’ha aggredita e percossa, sempre perché geloso, perché sospettava tradimenti. Un episodio su tutti: una volta lei è andata in chiesa a confessarsi: al ritorno è stata picchiata perché il marito pretendeva di sapere cosa avesse detto al sacerdote temendo un tradimento, ma lei si era rifiutata di svelare il segreto del confessionale. L’Avf (email: sosfemminicidio@libero.it) ha deciso di aiutare la donna. In seguito sarà anche valutata l’ipotesi di azioni legali civili e penali con l’ausilio di avvocati.

[Fonte: www.lastampa.it]