La Repubblica – No alla violenza con “Via le mani”

WhatsApp Image 2017-10-28 at 00.01.51Da gesto tecnico a atto simbolico. Si terrà domenica, dalle 9 alle 14, la quinta edizione della regata “Via le mani”, ospitata per il quarto anno consecutivo al Circolo Canottieri Roma (lungotevere Flaminio 79). La gara, aperta ad equipaggi misti, maschili o femminili, ha lo scopo di sensibilizzare l’opinionione pubblica sulla violenza di genere.

Il nome, “Via le mani”, sta infatti ad indicare non solo un gesto usato nel canottaggio (quando appunto si lasciano i remi), ma anche un ordine contro chi picchia le donne. Durante la giornata saranno raccolti fondi per l’associazione nazionale Telefono Rosa e in acqua si sfideranno gli otto iole dei circoli capitolini.
«Sarà una domenica di sport e solidarietà, per lanciare un messaggio di forte valenza sociale» spiega Massimo Veneziano, presidente del Circolo Canottieri Roma, che conta il più alto tasso di donne associate (circa cento su un totale di mille soci).
La regata è organizzata dalla Federazione italiana canottaggio, in collaborazione con il comitato regionale Fic Lazio, le associazioni Hands off Women e Telefona Rosa Onlus, con il supporto di Eviva Energia.
A imbracciare i remi saranno, per il team “Azzurra” coordinato da Ugo Scalise, l’attore Jonis Baschir, Isabella Rauti, Roberto Ciufoli, Irina de Sanctis, Raffaello Leonardo, Daniele Masala, Emiliano Ragno, Gilles Rocca e, al timone, Bruno Mascarenhas.
Per l’equipaggio “Stabia” scenderanno invece in acqua Sebastiano Somma, Gaetano Amato, Salvatore Amitrano, Salvatore di Somma, Alfonso Schiano, Catello Amarante e il timoniere Gaetano Iannuzzi. Ma gli occhi saranno puntati anche sul team composto dalle azzurre del cannottaggio: Giovanna Schettino, Elisa Mondelli, Asja Maregotto, Ludovica Serafini, Paola Piazzolla, Federico Molinaro, Beatrice Millo, Sarah Caverni, Arianna Noseda e Giorgia Pellacchi.
«Ci auguriamo – dice Veneziano – che domenica siano presenti anche la sindaca Raggi e l’assessore alle Politiche sociali, Baldassarre».

 

Laura Mari

 

[Fonte: repubblica.it]