Io Donna – Nel villaggio indiano dove alle donne è vietato tutto

di Franco Venturini

I matrimoni d’amore disgregano la società e ne distruggono i valori morali? C’è chi pensa di sì. Nel distretto indiano di Baghpat i “saggi” di un villaggio hanno tenuto un consiglio straordinario e sono arrivati ad alcune conclusioni senza appello. Primo, le donne faranno bene a uscire di casa il meno possibile per prevenire le aggressioni a sfondo sessuale e molestie nei luoghi pubblici. Secondo, le donne non devono disporre di un telefono cellulare, perché questo oggetto favorisce contatti clandestini e consente di scattare fotografie non decorose che potrebbero finire su internet. Terzo, ma più importante, vanno impediti con ogni mezzo i matrimoni d’amore, decisi cioè senza tener conto delle valutazioni di casta, di religione e di reddito che spettano unicamente alle due famiglie. Non è inutile raccontare queste storie, che sembrano lontane da noi. Non è inutile riferire che nemmeno un timido intervento della polizia indiana è riuscito a far revocare le regole dei “saggi” perché la popolazione locale ha bloccato un’autostrada per difenderle. Non è inutile arrabbiarsi perché più la crisi economica ci assale e più diventa scandalosa la definizione corrente, soltanto finanziaria e commerciale, di “mondo globalizzato”. Con rispetto e cautela, non si sarebbe dovuto cominciare dall’avvicinamento a quelle culture che, nel trattamento riservato alle donne, si rispecchiano da secoli?

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