Corriere della Sera – Perseguita la moglie, il pm: via da casa

Applicato il decreto anti-violenze
È la prima volta: divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla moglie

Un litigio dietro l’altro. Futili motivi presi a pretesto per alzare la voce e per insultarsi pesantemente, anche davanti ai figli. Fino allo scorso sabato pomeriggio, quando i carabinieri della compagnia di Legnano hanno applicato per la prima volta nella provincia di Milano l’articolo 384 bis, decreto legislativo 93 del 2013. Quello varato in agosto relativo alle «norme sulla prevenzione e il contrasto alle violenze di genere».

IL PROVVEDIMENTO – Così il comandante dei carabinieri della stazione di Busto Garolfo ha informato il pm di turno, Ester Nocera, dei continui alterchi tra i coniugi e il magistrato ha disposto l’allontanamento del marito e il divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla moglie.
Adesso V. O., 48 anni, operaio, è andato a vivere a casa di un parente a Milano. Ma non se l’è presa più di tanto: «È giusto così – ha detto ai militari dell’Arma, allargando le braccia -, ormai la situazione era diventata insostenibile». Una situazione che ha cominciato a degenerare circa un anno fa, dopo un quarto di secolo di matrimonio durante il quale sono nati due figli. Non passava giorno senza che lui alzasse la voce, rinfacciando alla moglie di «non fare niente». Che era solo lui a tirare il carretto, a lavorare. Una parola dietro l’altra. I toni che si alzavano e volavano insulti e spintoni. «Anche lei mi faceva male», dirà agli investigatori.

I MALTRATTAMENTI – A giugno la donna, C. F., 47 anni, casalinga, era andata dai carabinieri a sporgere denuncia contro il marito per «maltrattamenti in famiglia». E sabato l’intervento dei detective per mettere fine alle continue aggressioni. Quando gli uomini della stazione di Busto Garofalo sono arrivati nell’abitazione dei coniugi, chiamati dalla donna, i due erano visibilmente accaldati e con un diavolo per capello. Lei con una vistosa ferita al labbro e lui che accusava dolori dappertutto. Sono stati accompagnati all’ospedale di Legnano dove sono stati medicati e dimessi.
Poi è scattata la relazione al magistrato inquirente che ha applicato la nuova norma, imponendo al rissoso marito di andarsene da casa e di non farsi più vedere in giro, altrimenti verrà arrestato. Lui, dopo un certo imbarazzo per il provvedimento che pensava non esistesse, ha poi ammesso che la situazione era ormai divenuta insostenibile. «Eravamo sempre ai ferri corti, ma non ero solo io ad insultare e a spingere». In attesa del processo che lo vede «imputato» di maltrattamenti in famiglia, secondo quanto denunciato a giugno dalla moglie, si è dovuto sistemare da un’altra parte.

Perseguita la moglie, il pm: via da casa
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[Fonte: corriere.it]