Martedì 5 luglio, ore 17:30 – Presentazione del libro “Dalla violenza sui minori alla violenza dei minori – Bullismo, omofobia, devianza” di Caterina Grillone – Sala Sisto V, Facoltà Teologia San Bonaventura Seraphicum – Via del Serafico 1 – Roma

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Donne in cammino. “Hands Off Women” sulle orme di Francesco

Diario del pellegrinaggio di Isabella Rauti 

Come due anni fa, la Onlus internazionale Hands off Women-HOW, si è rimessa sul cammino.
Nel 2014, Luisa, Annie ed io  siamo andate in Pellegrinaggio a Santiago di Compostela ed abbiamo percorso 120 Km lungo il cosiddetto “Cammino inglese” che parte da Ferrol, porto della Galizia, regione all’estremo ovest della Spagna al confine con il Portogallo e lo abbiamo dedicato alle studentesse nigeriane, rapite dal movimento terrorista Boko Haram, aderendo alla Campagna mondiale #bringbackourgirls. …Continua a leggere >>

La Nazione – «Io, pellegrina contro la violenza sulle donne»

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Il Foglio – Spose bambine

La pratica dei matrimoni forzati con minorenni è diffusa ovunque, anche in Europa. Un’indagine

di Isabella Rauti

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“C’era una volta una bambina di nome  Nojoom che viveva in un villaggio yemenita”. Potrebbe essere l’inizio comune di una favola bella invece è il racconto – fatto  al mondo – di una storia vera e atroce, quella di un matrimonio forzato e precoce, quella di una sposa bambina di 9 anni che a 10 anni ha il coraggio di chiedere  il divorzio. L’anteprima del film “La sposa bambina” – sostenuto da Amnesty International – ha vinto il premio come miglior film al Festival international du film de Dubai 2014. La regista Khadija al Salami – prima donna yemenita a diventare regista e produttrice – si è ispirata alla sua storia personale (data in sposa a 11 anni e costretta a subire le violenze del marito) e alla storia vera, raccontata nel libro “I am Nujood, age 10 and divorced” scritto da Nojoud Ali e dalla giornalista franco-iraniana Delphine Minoui, tradotto in quindici lingue ed edito in Italia da Piemme. …Continua a leggere >>

Pink Italia.it – Il dramma delle spose bambine

di Isabella Rauti

C’era una volta una bambina di nome  Nojoom che viveva in un villaggio yemenita…potrebbe essere l’inizio comune di una  favola bella invece è il racconto – fatto  al mondo –  di una storia vera ed atroce, quella di un matrimonio forzato e precoce, quella di  una sposa bambina di 9 anni che a 10 anni ha il coraggio di chiedere  il divorzio.

Il  film “La sposa bambina” –  sostenuto da Amnesty International e vincitore del Premio come Miglior Film al Festival International du Film de Dubai 2014 – è uscito  nelle sale cinematografiche italiane il 12 maggio scorso; la regista Khadija Al Salami – prima donna yemenita a diventare regista – si è ispirata alla sua storia personale (data in sposa a 11 anni e costretta a subire le violenze  del marito) ed  alla storia vera, raccontata nel  libro “I am Nujood, age 10 and divorced” di Nojoud Ali e della giornalista franco-iraniana  Delphine Minoui, tradotto in 15 lingue ed edito in Italia per la Piemme.

Ma andiamo per ordine ed entriamo nel merito. …Continua a leggere >>

“RAGAZZE IN CROCE” di Diego Cugia

Le donne sono un secolo avanti rispetto agli uomini. Sono cacciatrici, osano avventurarsi nell’ignoto con leggerezza e senso della sfida.
Il maschio è terrorizzato dall’indipendenza femminile. Persiste a sognare la donna come non è più e come, in verità, non è stata mai.
Per un maschio irrisolto la donna è la Madre Eterna. Ritiene che a lui solo sia concesso il libero arbitrio del Bene e del Male. La Questura Maschile è l’unica autorizzata a rilasciare la relativa patente. O sei Madre (mia) o sei troia (di tutti). Se sei mia devi essere entrambe: prima provocante e immediatamente dopo rassicurante. Il maschio è spaventato, la donna per nulla. Per spaventare una donna, il maschio deve violentarla o ucciderla.
Da un pezzo le donne si sono sottratte al giogo delle proiezioni maschili. Viaggiano da sole, con un vestito d’estate e una valigia leggera; se il compagno diventa un bagaglio ingombrante, lo mollano per strada, vanno avanti senza o ne scelgono un altro.
Sono madri per i loro figli non per i loro mariti.
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