Io Donna – Una festa danzante planetaria per fermare il femminicidio. L’invito arriva da Eve Ensler, autrice de I monologhi della vagina, che per l’evento ha scelto un giorno speciale: San Valentino

di Marina Terragni

“CONTRO LA VIOLENZA NON BALLIAMO DA SOLE” 

LA DANZA È UNA «via diretta alla verità: pericolosa, gioiosa, sensuale, sacra, dirompente,contagiosa, e rompe le regole. Si può ballare in ogni momento, in ogni luogo, con chiunque e gratis. Il ballo unisce e spinge ad andare oltre: questo è il cuore di One Billion Rising». Per il prossimo 14 febbraio (5″ V-Day, movimento contro la violenza sulle donne) la creatrice di I monologhi della vagina, Eve Ensler, ha invitato il mondo a una festa da ballo planetaria. R. S.V.P.: e il mondo,184 paesi (ne mancano appena 14) ha accettato l’invito. Si danzerà dappertutto per fermare la violenza che opprime ogni giorno un miliardo di donne. Ma se «un miliardo di donne violate è un’atrocità» dice Ensler «un miliardo di donne che ballano è una rivoluzione» (l’intervista integrale e le notizie su One Billion Rising: iodonna.it). One Billion Rising è una protesta creativa e non violenta cui hanno aderito «singoli e associazioni di tutti i tipi. Intellettuali, star del cinema come Robert Redford e Rosario Dawson, lavoratori migranti. Contadini e ballerini professionisti. Grandi organizzazioni, da Amnesty International ai sindacati americani, e piccoli centri antiviolenza. Il Dalai Lama e tante attiviste appassionate. Gente di tutti i mondi e di ogni posizione politica, economica, sociale ed etnica che lotta insieme per un comune obiettivo. È straordinario». In India ha appena assistito a grandi manifestazioni contro la violenza. Eve Ensler, 59 anni, ha scritto nel 1996 I monologhi della vagina, tradotti in 35 lingue. È anche l’ideatrice del V-Day e quest’anno di One Billion Rising. Lo stupro di gruppo che ha provocato la morte di Jyoti Singh Pandey è stato un fatto orribile, che ha risvegliato le masse e provocato una frattura nelle coscienze. È la prima volta che vedo la violenza sessista diventare la questione principale di una società, con enorme risonanza nel resto del mondo. Robert Redford definisce la violenza una “crisi globale”. Pensa che la sensibilità maschile stia crescendo? Gli uomini amorosi e saggi – ce ne sono tanti – sanno di non poter più voltare la testa dall’altra parte. Riconoscono che la violenza contro le donne è sempre stato un problema maschile. Nelle manifestazioni indiane c’erano anche molti uomini e tanti aderiscono a Une Billion Rising: emozionante. Dove ballerà, il 14 febbraio? A Bukavu, in Congo, nella “mia” City of Joy, villaggio che ho fondato e finanziato con gli incassi dei Monologhi e con il contributo dell’Unicef, che ogni anno ospita e rimette al mondo 180 donne vittime di brutali violenze. Ballerò insieme a migliaia di donne che stanno trasformando in forza la loro sofferenze, e a migliaia di uomini che sostengono il nostro progetto.

Io Donna – Intervista a Eve Ensler
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