MGF: Rauti (HOW), approvazione moratoria ONU è vittoria diritti umani sulle discriminazioni

“La Risoluzione dell’Assemblea Generale dell’ONU contro le  mutilazioni genitali femminili (MGF) e la pratica della infibulazioni, è una vittoria dei diritti umani, una vittoria delle donne ed una vittoria anche italiana, per il grande impegno del nostro Paese in questa decennale battaglia.” A dichiararlo è Isabella Rauti, presidente di Hands off Women “HOW” Onlus, rete internazionale di associazioni e persone per il contrasto alla violenza sulle donne. “Le mutilazioni genitali femminili rappresentano un fenomeno complesso, sommerso  e di interesse mondiale”, afferma la presidente di Hands off Women – HOW. “Il cosiddetto ‘taglio rituale’ perpetua la relazione diseguale tra uomo e donna e le discriminazioni di genere, non solo nei Paesi di origine ma anche in quelli meta di immigrazione. Per combattere  il fenomeno e per favorire l’ ‘integrazione delle comunità straniere, l’Italia ha varato nel 2006 la  legge n. 7, contenente ‘Disposizioni concernenti la prevenzione ed il divieto  delle pratiche di mutilazione genitale femminile’, reati che precedentemente erano ricompresi nell’art. 583 del codice penale come ‘lesioni personali’.
La messa al bando delle Mgf rappresenta una rivoluzione culturale e – da oggi  - anche  un strumento concreto per lo sradicamento di queste pratiche. Le Mgf non sono accettabili come “carattere distintivo di appartenenza etnico-culturale” perché rappresentano  una negazione della  dignità della persona, un’inibizione della sessualità femminile, un rischio per la salute della donna ed una limitazione della libertà individuale; primo diritto tra i diritti umani fondamentali.”