l’Unità – India, ragazza stuprata e uccisa

di Virginia Lori

Una studentessa indiana di venti anni è stata prima sequestrata e poi stuprata ed uccisa nel villaggio di Sulebhavi, nei pressi della località di Belgaum, nello Stato di Karnataka. Il cadavere è stato rinvenuto coperto da una scritta che si riferirebbe ad una casta di guerrieri indiani. Il sequestro e la violenza hanno avuto luogo venerdì sera, una volta che la ragazza ha lasciato la sede scolastica nella quale aveva appena sostenuto un esame. I suoi familiari l’hanno attesa fino a sera e poi l’hanno cercata tutta la notte. La mattina del sabato hanno sporto una denuncia di scomparsa alla polizia. Il corpo seminudo della ragazza è stato rinvenuto in una fattoria alla periferia del paese in tarda mattinata. Anche il sovrintendente della polizia Sandeep Patil e il vicecommissario Munish Moudgil si sono recati sul luogo del ritrovamento. Dalle ricostruzioni della polizia emerge che a stuprare la giovane sarebbe stato un numero imprecisato di persone, le stesse ad averle sfigurato il volto colpendola con una pietra. L’uccisione della giovane viene attribuita a una casta di guerrieri indiani per la presenza sopra il cadavere della scritta «Mara-tha-, che in dialetto braminico Devanagari significa per l’appunto «Casta dei guerrieri. La polizia, ha precisato The Timer ofIndia, ha costituito tre squadre speciali per catturare gli autori del crimine. Moudgil ha usato parole molto dure, affermando che i responsabili dello stupro e dell’omicidio «meritano di essere impiccati. Purtroppo, si tratta dell’ennesimo episodio di violenza sulle donne e sui minori in India. Fra gli ultimi casi due su minori, quello di una bimba di 5 anni e di una di 6 stuprate e uccise. Per quanto riguarda il distretto, si tratta del secondo stupro di gruppo e omicidio di una studentessa negli ultimi tre mesi: a gennaio era accaduto a una studentessa dell’ultimo anno di college ad Athani. Gli stupratori avevano bruciato il corpo dopo averla uccisa. La polizia è ancora di arrestarli. La popolazione ha deciso di fare sentire la propria voce: gli studenti e gli abitanti del luogo, una volta conosciuta la vicenda, sono scesi in strada bloccando il traffico vicino al terminal degli autobus del villaggio, chiedendo a gran voce la pena di morte per i colpevoli.

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