Il Messaggero – Violenza contro le donne. Fanti: «Le nostre attività»

di Francesca Balestrieri

L’assessore illustra i servizi offerti dal centro Lilith

LE INIZIATIVE
Ieri è stata celebrata la Giornata contro la violenza sulle donne e l’assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Latina, guidato da Patrizia Fanti, ha voluto riassumere tutte le attività messe in campo. Inoltre, il prossimo 28 novembre, ha convocato un consiglio comunale straordinario proprio per spiegare quanti e quali sono stati gli sforzi fatti. Il primo punto che l’assessore Fanti ha voluto sottolineare è il progetto pilota che ha portato Latina ad essere considerato Comune di riferimento: «Il progetto nazionale Arianna ha portato la città e il centro Donna Lilith a essere inseriti nella mappatura del numero nazionale 1522 con reperibilità 24 ore su 24. Lo scorso anno è stato firmato anche il secondo protocollo d’intesa con il Dipartimento per i diritti e pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed è diventato Ambito territoriale di rete entrando a far parte della rete nazionale Antiviolenza del Dipartimento». L’obiettivo è quello di realizzare sempre più connessioni stabili tra le istituzioni (comunali, giuridiche, sanitarie, di polizia, di portatori di interesse come associazioni di volontariato, gruppi di donne) per arrivare ad un sistema locale che possa dare garanzie di saper intercettare le situazioni di violenza e offrire risposte adeguate di presa in carico delle vittime, di contrasto agli aggressori e di prevenzione, educazione e sensibilizzazione della cittadinanza. Il centro antiviolenza gestito dal Centro Donna Lilith di Latina, accoglie donne in difficoltà, secondo una cadenza di cinque giorni alla settimana. Il centro offre colloqui di ascolto e di prima accoglienza, incontri di sostegno e di orientamento nel percorso di uscita dalla violenza, consulenza legale e giuridica. L’attività di accoglienza è affiancata dal servizio di segreteria telefonica sempre funzionante.

L’ACCOGLIENZA
La Casa Rifugio «Emily», è una struttura a ciclo residenziale di tipo familiare destinata ad accogliere fino ad un massimo di 7 ospiti, sia donne sole che con figli minori, per le quali la permanenza nel nucleo familiare è temporaneamente impossibilitata, in quanto vittime di gravi e ripetute violenze. In ambito territoriale provinciale non esiste progetto analogo per il quale l’amministrazione comunale ha messo a disposizione 2 appartamenti. Impegni di spesa assunti dall’amministrazione sono pari a 75 mila euro per tre anni.

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